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PERCHE' PARTECIPARE

La distruzione devastante del territorio e di tutte le sue risorse economiche e culturali è diventato ormai una pratica comune.

 

Le multinazionali, con la complicità silente dei governi, lontani ormai dalla realtà e dalle esigenze della società e delle future generazioni, sono attori principali di questo scempio.

 

Nella nostra Puglia si consuma questo dramma ogni anno. E’ in atto la sfida tra chi invade, saccheggia, spartisce e chi si oppone con fermezza per la difesa di un bene collettivo, come il nostro mare.

 

Alla domanda se ha ancora senso parlare di tutela del paesaggio e dell’ambiente, nonostante il periodo di crisi, noi rispondiamo con un convinto SI!

 

Non possiamo stare a guardare quando ad essere colpito è ancora una volta il nostro territorio e il nostro mare, fondamenta della nostra cultura e della nostra società.

 

I GRANDI RISCHI

Ma quali sono i pericoli? In particolare si teme per il rischio incidenti, le cui conseguenze restano quasi impossibili da limitare.

 

Lo dimostra il precedente del Golfo del Messico, ma non solo.

 

Senza considerare l’inquinamento ordinario connesso alle attività di ricerca e coltivazione.

 

Dai fanghi perforanti alle acque di produzione non mancano le sostante tossiche e i metalli pesanti. Il Mar Mediterraneo è già di per sé quello con gli indici di inquinamento più elevati, da un punto di vista degli idrocarburi.

 

Con gravi danni all’ecosistema e alle risorse ittiche e il rischio di danni alla stessa salute umana (gli idrocarburi hanno ovviamente effetti cancerogeni).

 

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